La moderna chirurgia riabilitativa della parete addominale (One day Surgery)
“Alzati e cammina” (i principi della riabilitazione).
La moderna tecnica chirurgica di riparazione delle ernie, basata sull’uso di protesi, si sviluppa negli Stati Uniti negli anni ’80. Nasce così la riparazione ‘tension free’ (senza tensione) che rapidamente soppianta i precedenti interventi per ernia inguinale, abbattendo i tassi di recidiva del 4-20% a valori intorno all’1-2%.
L’ernia è la fuoriuscita di un viscere dalla sua cavità naturale; nel caso delle ernie inguinali tale fenomeno si determina a livello della regione inguinale e si manifesta con un gonfiore destinato ad ingrandirsi nel tempo. L’intervento perfezionato dal Prof. Donati consiste nell’eseguire una riparazione con l’applicazione di uno o più tappi (plug) allo scopo di chiudere il “buco” da cui fuoriesce l’ernia (porta erniaria) e nel rinforzare la zona di debolezza (parete posteriore del canale inguinale) con una rete di polipropilene.
Il segreto di tale successo è legato anche alla particolare gestione del problema ernia, non solo nella fase dell’operazione (intervento con protesi in anestesia locale, ma anche nella fase precedente, corretta informazione, ma soprattutto nella fase successiva, quella della riabilitazione, che avviene immediatamente.
Infatti, l’elemento di maggior pregio di questo pregio di questa chirurgia è la riabilitazione immediata (get up and go), con il paziente in gradi di alzarsi subito dopo l’operazione, di alimentarsi dopo qualche ora, e di ritornare nel proprio domicilio nella stessa giornata, o al massimo entro 24 ore.
Questo obiettivo può essere raggiunto solo se, oltre all’uso delle protesi, si applichino altri accorgimenti, quali l’anestesia locale ed un approccio chirurgico definito “gentile”, che rispettando i tessuti e le strutture nervose della regione, riduca al minimo il dolore delle regioni post operatorie. Ciò consente di condurre una vita normale nel post operatorio e di ottenere un rapido ritorno alle ordinarie occupazioni. Non è da trascurare infine che la riduzione del rischio operatorio e la pronta riabilitazione, fanno di questa chirurgia una tappa obbligata, per i soggetti ad elevato rischio anestesiologico (pazienti anziani, cardiopatici, epatopatici e/o con insufficienza respiratoria).
Ciò consente di raggiungere risultati ottimali che possono essere riassunti così:
• Riduzione del rischio chirurgico
• Breve degenza (day surgery)
• Minima morbilità
• Riabilitazione precoce
• Abbattimento delle recidive